Nel 1901 un gruppo di medici dentisti milanesi e torinesi costituiscono la Federazione dei Medici Dentisti d’Italia, con l’obiettivo di ottenere la conversione in legge del Regio Decreto n. 6442 del 1890.
Tra essi Alberto Coulliaux, Carlo Platschick e Camillo Palazzo, che diffondono il Giornale di corrispondenza dei Medici Dentisti, organo ufficiale della Federazione.
Il prof. Carlo Platschick, nel 1908, primo Libero-Docente in Clinica odontoiatrica italiano (a Pavia dal 1891), fonda l’Istituto Stomatologico Italiano in Milano, la prima clinica italiana specializzata esclusivamente nella cura dei denti.
A differenza dell’Italia, già dall’inizio ‘900, in altri Stati Europei vengono attivate scuole universitarie di Odontologia, creando la figura professionale sanitaria del Dentista, diversa da quella del Medico.
Le origini dell’odontotecnica
Prima di tutto ciò però possiamo dire che l’uomo fin dall’antichità si è dedicato alla cura dei denti e alla sostituzione di essi.
Nella civiltà egizia o in quella fenicia troviamo diversi reperti archeologici riguardanti l’antica arte delle protesi.
Infatti, una delle protesi più antiche da noi conosciuta risale a circa 2600 anni a.C. ed è costituita da due denti naturali legati ai denti vicini con un cerchio d’oro.
Tutte le protesi antiche ritrovate sono composte da anelli e cerchietti d’oro, paragonabili come principio, al sistema che oggi si chiama a ponte; già allora era noto il metodo di fusione detto a cera persa. Scoperte archeologiche abbastanza recenti, hanno dimostrato che alcune antiche civiltà realizzavano intarsi di ematite, sostituivano i denti e usavano il trapianto. Si usava sostituire i denti mancanti con denti scolpiti in legno duro, in osso, in avorio, pietra preziosa, legati ai denti vicini con fili di rame.
Dopo i fasti dell’antichità la figura dell’odontotecnico ebbe un calo di notorietà e ritornò in auge solo nel XVIII secolo grazie al trattato francese “Chirurgien dentiste” di Pietro Fouchard.
In questo testo si parlava del fissaggio dei perni nelle radici per il sostegno di denti artificiali e di ancoraggio di protesi mobili ad elementi sani mediante specifici ganci. Proprio in quegli anni furono realizzate per la prima volta corone in oro smaltato e i modelli in gesso ricavati da un’impronta in bocca.
Attorno al 1900 si iniziò ad eseguire ponti e corone in porcellana cotta su matrice di platino o oro. Risale a questi anni anche il primo grande trattato dell’odontotecnica, una vera opera completa che forniva tutte le basi dell’odontotecnica studiate sino a quel tempo ad opera di Carlo Platschick.
Ma una tappa importantissima nell’odontotecnica fu l’introduzione dell’acciaio inossidabile e delle leghe stelliti. Successivamente verranno invece introdotte per la realizzazione dei manufatti protesici le resine sintetiche, e il metal free, basato sull’utilizzo dell’ossido di zirconio e dell’ossido di alluminio e del disilicato di litio.
L’ultima frontiera per i restauri è la fibra di carbonio.
Cosa dice la normativa italiana?
In Italia, ad oggi la collocazione giuridica dell’odontotecnico non è tra le professioni sanitarie.
Per esercitare la professione in forma autonoma o in società si sostiene un Esame di stato per ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione odontotecnica in base all’ordinanza Ministeriale 11 luglio 2000, n.180 la quale dall’anno 1999 disciplina con nuove modalità l’Esame di abilitazione all’esercizio dell’arte sanitaria ausiliaria di odontotecnico. L’odontotecnico deve obbligatoriamente esser iscritto al ministero della salute come fabbricante di dispositivi medici.
Negli ultimi anni è stata proposta dalle associazioni di categoria odontotecniche una modifica al profilo professionale, che prevederebbe l’istituzione di un corso di laurea triennale in Scienze odontotecniche. Il nuovo profilo per la professione di odontotecnico è stato al vaglio del Ministero della Salute e di altre Istituzioni, come già illustrato in un articolo precedente.
Gli odontotecnici sono autorizzati a costruire protesi dentarie su modelli tratti dalle impronte loro fornite dagli abilitati a norma di legge all’esercizio della odontoiatria e protesi dentaria, con le indicazioni del tipo di protesi da eseguire. Sono autorizzati a collaborare, nello studio dentistico, con il medico abilitato, per quel che concerne la realizzazione e l’ottimizzazione dei dispositivi protesici. L’odontotenico, però, non è autorizzato a compiere operazioni, più o meno invasive, nel cavo orale dei pazienti.
Sono inoltre previste determinate attrezzature tecniche da laboratorio definite nel Decreto Ministeriale Determinazione delle attrezzature tecniche e strumentali degli esercenti le arti ausiliarie sanitarie (del 3 maggio 1994 in Gazzetta Ufficiale n.108 dell’11 maggio 1994)